L’art.3 ,comma 2 ,del decreto legge n.54/13 dispone :
2. Con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, da adottare entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, acquisito il parere della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano e sentite le parti sociali, sono determinati, nel rispetto degli equilibri di bilancio programmati, criteri di concessione degli ammortizzatori in deroga alla normativa vigente, con particolare riguardo ai termini di presentazione, a pena di decadenza, delle relative domande, alle causali di concessione, ai limiti di durata e reiterazione delle prestazioni anche in relazione alla continuazione rispetto ad altre prestazioni di sostegno del reddito, alle tipologie di datori di lavoro e lavoratori beneficiari. Allo scopo di verificare gli andamenti di spesa, l'Inps, sulla base dei decreti di concessione inviati telematicamente dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali e dalle regioni, effettua un monitoraggio anche preventivo della spesa, rendendolo disponibile al Ministero del lavoro e delle politiche sociali ed al Ministero dell'economia e delle finanze. All'attuazione di quanto previsto dal presente comma l'Inps provvede con le risorse finanziarie, umane e strumentali disponibili a legislazione vigente.
La previsione di cui sopra sta per trovare concreta attuazione ,nensenso che risulta predisposto il provvedimento interministeriale che ,dando al via nuovi limiti temporali , condurra’ l’istituto verso la definitiva scomparsa.
Dopo il balletto di questi mesi sulle cifre necessarie a finanziarla, infatti, sembra proprio giunta la decisione, da parte dell’attuale esecutivo, di porre un deciso giro di vite a un ammortizzatore sociale che si è rivelato fondamentale, nel corso degli anni, per affrontare il dramma della crisi economica e occupazionale nel nostro Paese.
Vale a dire che nel pomeriggio del 27 novembre corrente il sottosegretario al Lavoro, Carlo Dell’Aringa, presentail testo del decreto interministeriale sui nuovi criteri di concessione degli ammortizzatori in deroga alla commissione Lavoro della Conferenza delle Regioni, che si propone proprio di omoggeneizzare i limiti temporali della Cig in deroga su tutto il territorio nazionale, eliminando così le disparità presenti in proposito tra le regioni italiane
Le anticipazioni di stampa danno per certo che dal 2014 il limite massimo di durata sarà di 12 mesi in un biennio (non solare) e precisamente: 8 mesi per il 2014, ridotti a 6 mesi per il 2015 e anche per il 2016 (anno in cui la Cig in deroga, , andrà definitivamente in soffitta per far posto a nuovi ammortizzatori sociali come i Fondi di solidarietà o l’Aspi e mini Aspi).
Rispondi